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Belfiore

Certamente il territorio venne abitato in epoca preromana dai veneti antichi. Reperti di tale presenza sono stati trovati soprattutto nella zona di Gombion e Castelletto. Ma è dall'età romana che si comincia ad aver segni di una presenza stabile: iscrizioni e resti di costruzioni di epoca romana sono state rinvenute nell'area del Santuario della Stra' e dell'antica chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto.

Nel medioevo si svilupparono tre centri urbani principali: i Comuni del Porcile (Libero Comune dal 997) e Zerpa (dal latino scirpus=giunco feudo del conte Ingelfredo dal 916) e la parrocchia di Bionde (soppressa solo all'inizio del XIX secolo, territorio che apparteneva al Capitolo della Cattedrale di Verona).

Si svilupparono lungo l'asse della strada imperiale Berengaria realizzata nel X sec. da Re Berengario I.

Essa si staccava dalla via Postumia all'altezza di San Martino Buon Albergo e raggiungeva i paesi di Montagnana ed Este. Ben presto la strada Berengaria assunse il nome popolare di Porcilana, proprio per il fatto che attraversava il comune di Porcile. Le principali famiglie benestanti del paese fecero istanza al Consiglio dei Dodici di Verona il 13 gennaio del 1547 per cambiare il nome da Porcile in Belfiore, toponimo di una contrada del paese.

La richiesta venne accolta dal consiglio ma solo in parte, poichè venne prescritto che accanto a Belfior rimanesse l'attestazione di Porcile. La battaglia del nome si protrasse senza variazioni sia sotto la Serenissima Repubblica di Venezia che sotto il Regno Lombardo-Veneto, sino alla venuta di Napoleone Bonaparte tra il 1796 e il 1812.

Nel corso del suo governo prima nelle Repubblica Cisalpina e poi nel Regno d'Italia, Napoleone fece la riforma amministraztiva che sezionava il territorio in dipartimenti. Rientrando nel dipartimento dell'Adige, Belfiore divenne d'Adige, perdendo di fatto Porcile.

Ma mancava ancora un atto ufficiale. La definitiva perdita del suffisso di Porcile avverrà l'11 agosto 1867 per decreto regio firmato da Vittorio Emanuele II su proposta del Ministero dell'Interno che aveva recepito la delibera del Consiglio Comunale di Belfiore di Porcile votata il 20 maggio precedente: così diventò Belfiore d'Adige.

L'economia

E' la coltivazione della mela la principale attività produttiva del paese, frutto che soppiantò all'inizio del '900 le precedenti coltivazioni di riso e cereali. Oggi sono circa un centinaio le aziende agricole che producono frutta, non solo mele ma anche pere e kiwi che si trovano su tutti i mercati nazionale ed esteri. Ma accanto all'agricoltura, proprio a supporto di questa, si è sviluppato l'artigianato e l'industria soprattutto per la costruzione di macchine agricole ed attrezzatura per il lavoro nei campi e l'allevamento.

Occorre citare anche la presenza di aziende che commercializzano la frutta e di un grande impianto di stoccaggio e deposito per una catena di grande distribuzione.

E' pressochè scomparsa invece l'attività delle fornaci che ha occupato molti lavoratori per grande parte del '900: oggi rimane solo un'attività edile a livello indistriale che produce prefabbricati in calcestruzzo.

La gastronomia

Oltre al tipico bigolotto coi pomi dolce di mele di origine contadina, in occasione della sagra della Madonna della Stra' e della fiera della Mela è possibile gustare in piazza la famosa anara arrosto.

Come si raggiunge

Si arriva a Belfiore da nord imboccando la bretella per San Bonifacio all'uscita dell'autostrada A4 Soave-San Bonifacio da est percorrendo la nuova Porcilana (variante alla provinciale 38); da sud attraverso la provinciale 39 proveniente da Ronco e da ovest attraverso la nuova Porcilana da San Martino, Lavagno e Caldiero, proseguendo in direzione San Bonifacio.

I servizi dell'Azienda Provinciale Trasporti di Verona mettono in collegamento il paese con i centri vicini da San Bonifacio, Soave, Lavagno, San Martino e Caldiero, oltre che con Verona.